Venerdì 2 dicembre ore 20.00
Palazzo Pesce
via Van Westerhout 24, Mola di Bari
Info e prenotazioni: 3931340912
Cos’è un classico?
È un immutabile brano, irrimediabilmente figlio del suo tempo, scolpito
per sempre a chiare note nella storia e nella memoria di tutti. Anche se
rimescolato in altri generi musicali o rielaborato con strumenti musicali
diversi dall’originale, resta e resterà sempre un “Opera” frutto della
genialità di chi l’ha inventata in una sorta di cristallizzazione eterna.
La “canzone italiana” è da sempre uno dei maggiori vanti della
produzione musicale della nostra penisola, assurta a vero e proprio genere
"colto" al pari della Romanza e dell'aria d'opera. La sua produzione
è sterminata e va dai primordi rinascimentali delle villanelle alle più moderne
propaggini novecentesche. La chitarra ha sempre avuto una certa affinità con
questo repertorio, specialmente come strumento di accompagnamento privilegiato
del canto sia in veste solistica che in organico strumentale.
La scelta di questi brani, acclamati successi della canzone del sud
Italia ed elaborati per chitarra sola dallo stesso interprete, risponde alla
propensione della chitarra a proporsi da sola anche come interprete credibile
di uno dei repertori musicali più amati in ogni dove e rivisitati con grande
gusto, sia nelle trovate strumentali utilizzate, che nelle sapienti
armonizzazioni.
Il concetto di trascrizione nasce da lontano e non rappresenta uno
sminuire il valore dell’opera originale, grandi del passato hanno evidenziato
come alcune opere scritte per strumenti diversi siano divenute patrimonio della
chitarra.
Berlioz diceva che “la chitarra è un’orchestra in miniatura” vista
attraverso un binocolo capovolto, che racchiude ogni strumento dell’orchestra
con una scala sonora più ridotta ma in una nuova veste che conferma la sua
natura istrionica, fascinosa, intrigante, melanconica, dolce e virtuosistica.